L’uomo MDMA
abbraccia l’amico sensibile.
Seduti in cerchio quattro
giovani si baciano felici.
Mi sento euforico elettrico e.
Il trip. Lo avverto potente.
Ballo e mimo, le mie mani!
Mani?
Un tutt’uno certo con la musica...
La Festa, Signori.
Incessante
e continua e
speed
bianca
e rosa. Per
stare sveglio,
ovvio.
E poi?
Boh. Non ricordo. Cosa? Quello che stavo dicendo.
Non. Posso. Stare. Fermo.
Sono belli
belli belli i rave al Nido. Cinque llluuunnnggghhhiii
giorni di MUSICA!
Una ragazza balla sensuale
e azzurra.
Avrei voglia. Di conoscere una ragazza.
Certo, un trip
Quello che…
Era meglio un prato, non è il posto più giusto. Ma
che importanza ha adesso?
Star Trek. Spock
in persona me le ha
donate. Grazie al mio facciotto, hai un'espressione
simpatica.
COSA?
Va
bene, sediamoci. Non c’è
problema. Farà
bene anche a me.
Come ti senti? Ti trovi a tuo agio? Dal viso non
si
direbbe… bianco, sei bianco come
un… e i
tuoi occhi, due palle…
COSA?
Sì. Certo, è bellissima.
Però, che occhio. Da solo non
l’avrei mai notata.
Il mondo è
fatto di distrazioni. La musica, per
esempio. Fluttua. Respira. Gravita.
Fate elettriche.
Comodo nel
basso vedo tutto da una diversa angolazione e visi sbiaditi e voci rauche
Un'altra botta?
Ma io voglio conoscere gente
nuova!
Voglio una donna!
Ho BISOGNO di dialogare!
Acchitto l’ennesima
striscia di base e via! Veloce e detersivo nuova formula ancora più conveniente!
La testa, amici, è gonfia.
Gonfia?
Chiese il bambino alla nonnina
Sì sì sì ma occhio che il nasino
ti sanguina un pochino.
SU!
IN PIEDI!
SCATTARE!
E vai uno due tre e su la testa
e giù un braccio di fretta ma attento io non mi sfilaccio
Va
bene, la smetto. Come vuoi tu,
sto
zitto………………….
Posso ballare almeno?
Posso ballare almeno?
Stendiamo un velo pietoso e guardiamo con occhi
sconsolati questo povero tossico. Tossico? Certo, ti piacerebbe danzare così.
Basta che muovi un pochino di più il culetto… agitalo Cristo! E guarda, che fai
lì imbambolato? Le braccia! Te lo avrò detto mille volte! Raccogli l’aria,
impugna gli oggetti del tuo cervello malato. COSTRUISCI!
Cervello
malato
Vorrei
sedermi. Un attimino. Che il trip si sente.
Dove?
Lì,
vicino a quella ragazza.
Tanto
lo so cosa dirai alla fine:
Questa
è una storia senza senso
Con chi diavolo sto…?
Fumo
la mia ultima sigaretta. Come farò tutta la sera?
NO
E’ già
mattina
Oooh, ascolta gli uccellini fischiettare
E’
impossibile. Dal momento che sto dentro una fabbrica.
Grigia e con i vetri rotti
Devo bere.
Acqua,
dolce acqua
sapore neutro della
vita.
COSA?
Non c’è
acqua?
No. Solo birra.
Sarà
la ventesima
che bevo.
Va bene.
Vada per la birra.
Cammino con passi incerti e vado a risedermi dove
stavo prima. Vicino alla ragazza.
Bellissima e con gli occhi azzurri (credo).
«Ciao», le
dico sorridendo.
«Ciao»,
risponde.
«Come ti
chiami?»
«Sveva».
E mi sono innamorato.
Cupido, balordo e sornione, scocca le sue frecce
nei posti più insensati. Un rave, ad esempio.
E tu.
Niente, ne rimani semplicemente affascinato
E sei solo. Solo con lei.
Il resto? Beh, il resto scompare.
Il suo nome
ti manda in estasi.
La sua
bocca rossa e screpolata ti colpisce a fondo.
I suoi
occhi ammaliatori e dalle grandi pupille ti rapiscono.
Come batte forte il cuore pazzo d’amore
Devo trovare qualcosa di cui parlare.
Che musica ascolti? No no no no troppo banale.
Ma certo!
Qui, in questa fabbrica.
Suoni elettrici lontani
Ho già
tutto il discorsetto pronto nella capoccia. Gli parlerò del lavoro (sono bravo
a lamentarmi), della mia passione per la lettura e della chitarra. Grande mania
fin da quando ero piccolo. Io non suono la chitarra.
Basta pronunciare la domanda. Non ci vuole molto.
Lei mi risponderà qualcosa di bellissimo e
incredibile e poi ci sposeremo. Lo vorrà un figlio? Spero di sì se no iniziamo
subito a litigare e non mi pare proprio un figlio, cioè. Non mi pare proprio il
caso. Come lo chiamiamo? A me piacerebbe Leopoldo.
Stop.
«E che fai
nella vita?», le chiedo.
«Vedo gente»,
dice persa.