lunedì 18 aprile 2016

BREVE MEMORANDUM DEL RAFFREDDORE DA FIENO



  Starnutisco.
Uno.
  Starnutisco.
Due.
  Starnutisco.
Tre.
  Starnutisco.
Quattro.
Cinque.
Sei.
Sette.
Otto.
Nove.
Dieci.
  E ancora.
La tasca.
Cerco il fazzoletto.
Zuppo.
  Soffio.
Inutile.
  Morirò.
Pollini, pollini ovunque. Pollini in aria, a terra, tra i fiori. Pollini a spasso tra le vie del centro, pollini in periferia, pollini sulla metropolitana, pollini in autobus, pollini al lavoro.
  Cielo azzurro, zero nuvole.
Pollini di alberi.
Pollini di erba.
  Crollo.
Ed ecco a voi, Signore & Signori, l’incredibile, ma che dico, fe-no-me-na-le! Elia Mangiaboschi!
  Unico nel suo genere!
  Allergico a qualsiasi cosa!
  Asmatico quasi!
Elia Mangiaboschi (il sottoscritto, vostro amico e confidente) con l’arrivo della primavera -stagione bellissima per un normale essere umano- deve nascondersi, chiudersi in casa, non uscire per nessun motivo, come se una massa di zombie infetti popolasse la metropoli. È lui! Unico tra gli unici! Paladino del bene! Difensore degli ultimi! Ad erigersi a sommo conoscitore delle allergie di tutto il mondo!
  Il prode Elia (sempre il sottoscritto), deve evitare, specialmente a primavera, determinati posti, quali:
- Parchi;
- Parchi affollati;
- Strade;
- Strade affollate.
  Capirete bene quindi che se il vostro compare, chiuso in casa ormai da giorni, costretto ad uscire solo per andare a lavorare, comincia a starnutire beh, non finisce più. Capirete altrettanto bene la rabbia che cola dal naso, come le fiamme di un drago.
  Se solo poteste ammirarlo, ricurvo sulla scrivania, mentre pigia i tasti di un computer ormai vecchio, il moccio che gli cola impietoso, capireste com’è ridotto.
  Ecco perché, questo martedì, voglio allietarvi con un semplice memorandum di quel che avviene quando uno ha l’allergia. Così, per far cosa gradita alle mie narici.
IL BREVE MEMORANDUM DEL RAFFRDDORE DA FIENO
N. B. Questo, per intenderci, non sarà un racconto allegro e divertente, anzi, risulterà ai posteri la cosa più deprimente che io abbia mai scritto.
N. B. B. Cioè, dico, quando mi studieranno nei libri di letteratura («Il nuovo Dante!», gioiranno) ‘sta storiella sarà proprio considerata ‘na roba triste, ma triste triste, una cosa da tagliarsi le vene o da impiccarsi, o da impiccarsi mentre ci si taglia le vene, fate un po’ voi.
N. B. B. B. Che nel futuro chissà che allergie ci saranno e tipo il racconto mio sarà usato anche dai medici e dagli scienziati, che poi saranno scimmie, perché il genere umano si sarà quasi estinto a causa delle allergie.
  Comunque.
IL BREVE MEMORANDUM DEL RAFFRDDORE DA FIENO
Sintomi:
  Naso che cola, congestione nasale, occhi rossi, prurito agli occhi, occhi che lacrimano, occhi gonfi, occhi rotti, starnuti (anche cinquantaquattro al minuto, soprattutto nelle situazioni imbarazzanti quali: cinema, teatro, opera lirica, opera sinfonica, biblioteca, balletto di danza classica, balletto di danza moderna, colloquio di lavoro, tantra bianco, sala d’attesa, lezione di yoga, esame universitario, riunione aziendale), prurito al naso, prurito sul palato, prurito in gola (sensazioni, le ultime tre, fastidiosissime e difficili da gestire; si arriva, a ragione, a infilare l’intera mano in gola per poter finalmente grattare con l’unghia dell’indice la zona interessata), pressione al petto, dolore facciale, tosse secca e stizzosa (spesso notturna, accompagnata da difficoltà respiratorie e dal classico sibilo inquietante da film dell’orrore), accelerazione del battito cardiaco, gonfiore, occhiaie bluastre (in questo caso evitate appuntamenti galanti; per esperienza personale vi dico che il viso gonfio come il palloncino di Ronald McDonald e le occhiaie degne del miglior Renton di Trainspotting non fanno una bella impressione sul/sulla partner), diminuzione del senso del gusto e dell’odorato (della serie, mangiare un gelato al cioccolato o ‘na palata di merda è la stessa cosa), insonnia, affaticamento, irritabilità, emissioni liquide, sonnolenza.
PRINCIPALI ALLERGENI CHE DISTRUGGONO GLI ALLERGICI
Graminacee;
parietarie;
asteracee;
betullacee;
oleacee.
-Un po’ tutte le robe che finiscono in “cee” per intenderci.-.
E gli acari, maledetti bastardi.
Di conseguenza: polvere.

  Diranno del mio racconto (tratto da un’incredibile storia vera):
  “Un reportage essenziale”.
  “Il miglior trattato sugli allergeni della storia dell’uomo”.
  “Il manuale definitivo”.
  “Il Mangiaboschi riesce, con spirito e ingegno, a spingersi oltre”.
  “Una storia necessaria”.
  “Come narrare l’esistente attraverso lo starnuto”.
  “Fa riflettere”.
  “Questo racconto ha sconfitto l’Isis (e gli acari)”.

  Ma andiamo avanti.
LE MEDICINE
Cortisonici (compresse, gocce, spray, colliri, creme), antistaminici (compresse, gocce, spray, colliri), decongestionanti (compresse, spray, colliri).
  Le medicine però, come spiega sempre nonna Concetta, fanno male, basta leggere qualunque foglietto informativo per capirlo. Quel che è scritto, Amici & Amiche, sembra partorito direttamente dalla mente di Howard Phillips Lovecraft: “(…)L’intossicazione produce effetti sul Sistema Nervoso Centrale quali convulsioni e coma, bradicardia, depressione respiratoria. Sintomi del Sistema Nervoso Centrale sono ansia, agitazione, allucinazioni e convulsioni. Sintomi di depressione del Sistema Centrale Nervoso sono ipotermia, letargia, sonnolenza e coma. Inoltre possono manifestarsi i seguenti sintomi: midriasi, miosi, sudorazione, febbre, pallore, cianosi delle labbra, disfunzioni cardiovascolari, arresto cardiaco, disfunzioni respiratorie, insufficienza respiratoria, arresto respiratorio, alterazioni psicologiche (…) mal di testa, disgeusia, insonnia, aritmie, tachicardia, palpitazioni, epistassi, nausea, prurito, aumento della pressione arteriosa”.
  Fate leggere ‘na cosa del genere a Bela Lugosi, davanti al fuoco del camino, in una notte buia & tempestosa, nel silenzio di una stanza spoglia, con i ritratti dei defunti appesi alle pareti, mentre la porta scricchiola, un attimo prima che la corrente vada via e non avremo più bisogno di romanzi dell’orrore.
  È anche per questo, Compagni & Compagne, che ho deciso di curarmi con la medicina naturale, le terapie alternative per intenderci, che piacciono tanto a nonna Concetta (un esempio su tutti, l’aglio contro l’influenza).
LE TERAPIE ALTERNATIVE
  L’onnipresente vitamina C, i flavonoidi, l’Omega 3.
Tipo che, se vi mangiate o bevete ‘ste robe, poi state bene, lo dice la nonna, che è una mezza strega e fa le pozioni miracolose.
  Ecco qua la lista: peperoni, arance, kiwi, banane, cipolle, pomodori, prezzemolo, mele, broccoli, legumi, lattuga, semi di lino, semi di canapa, camomilla, basilico, finocchio, radice di liquirizia,  ribes nigrum, tè verde, ortica, aceto di mele, rooibos.
  Occhio, io sono allergico al kiwi (per dirne una).
  Un capitolo a parte andrebbe fatto per l’urinoterapia, ma lascio a voi immaginare.
  Poi c’è la
MEDICINA QUANTISTICA
[Oscure leggende si narrano in proposito, dicono che un gruppo di scienziati, sfuggito dai laboratori dell’Area 51, si sia riunito per creare quella che oggi viene chiamata Medicina Quantistica, l’arte oscura, uomo e natura costruiti da energia e materia. La divulgazione del Verbo è ormai cosa nota e finalmente, grazie all’agopuntura, l’omeopatia, ecc, la Medicina Quantistica è tra noi].
  Io me ne rimango chiuso, bloccato, col fazzoletto sempre in mano.
  Guardo con orrore dalla finestra: sembra stia nevicando.
Osservo le persone, gli uomini e le donne. Come si divertono, ‘sti bastardi, mentre noi allergici siamo qui a scervellarci.
  Ecco quindi un po’ di dati su chi soffre di allergia:
In Italia il 16% ne è affetto;
Un italiano su sei con l’arrivo della primavera comincia a starnutire;
400 milioni di persone nel mondo soffrono di rinite allergica.
  Sintomi:
Starnuti (56%);
Fastidio agli occhi (53,4%);
Prurito nasale/lacrimazione (45%);
Insonnia (40%);
Difficoltà a concentrarsi (28,3%);
Rinunciare a stare all’aria aperta (26%).
  Ce le ho tutte.
Siamo un esercito di allergici senza speranze; ci riconosci per le strade, gli occhi rossi e il viso gonfio; ci puoi vedere in fila al supermercato, il fazzoletto di carta sempre in mano; ci incontri ovunque: al bar, alla stazione, in ufficio, all’università. Abbiamo scorte infinite di carta con noi, la foresta Amazzonica, a causa nostra, sta scomparendo. Ci trasciniamo morenti lungo le vie incatramate, pieni zeppi di muco giallo. Siamo l’imbarazzo della famiglia, gli asmatici, gli insonni. Lacrimiamo e ci disperiamo. Con noi un discorso non finirà mai, grazie a noi il ritardo sarà all’ordine del giorno. Vi distruggeremo, imbrattando le vostre camicie di strani liquidi dorati. Il naso sarà sempre otturato. Le avremo provate tutte, ma proprio tutte, e ricorderemo con terrore la nostra infanzia, quando papà e mamma ci portavano in ospedale ogni mercoledì pomeriggio, dopo scuola, a fare le iniezioni, una sul braccio sinistro una sul destro. Noi siamo l’effetto dell’inquinamento. Materiale di studio. Mutanti. La vendetta di Madre Natura.
  Per ora devo mettermi in salvo.
Signori & Signore, solo per voi, l’ultimo elenco (paragonato più volte ai migliori episodi di Walking Dead) del Breve Memorandum del Raffreddore da Fieno, anche detto BMRF, ovvero:
COME SALVARSI DALL’ALLERGIA
  Non uscire per nessun motivo durante le giornate ventose, ripeto: per nessun motivo. La concentrazione di pollini è più alta e il rischio di contrarre il virus mortale cresce a dismisura. Spengete quindi telefoni e computer, staccate spine e chiudetevi in casa. Mi raccomando, non guardate mai cosa succede nel mondo esterno. La tentazione sarà alta. Procuratevi quindi dei cartoni neri e del nastro adesivo con cui coprire le finestre.
  Evitare (assolutamente) l’areazione degli ambienti. Barricati nelle vostre camerette, l’aria stantia e l’odore di chiuso, lascerete scorrere il tempo, le stagioni, i mesi e gli anni.
  Fare la doccia e lavare i capelli tutti i giorni. I granuli pollinici possono rimanere imprigionati e la notte potrebbero depositarsi nei cuscini, infettandoli. Ricordate sempre: il polline è vostro nemico, si insinua balordo nel vostro corpo. Lavatevi sempre, sempre e comunque, usando il sapone di Marsiglia.
  Non uscite dopo un temporale: l’acqua rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungeranno con estrema facilità il vostro naso. Fate attenzione alle giornate uggiose, il polline è sempre in agguato. Si sono registrati casi di infezione soprattutto al nord, a Torino, Milano e sulle Alpi. La Francia e l’Austria stanno chiudendo i confini, erigendo barriere denominate I Muri del Raffreddore da Fieno. Alcuni attivisti si sono scontrati con le forze dell’ordine, feriti vecchi e bambini. La polizia ha usato spray alle graminacee contro i dimostranti.
  Tenere sempre a portata di mano il calendario dei pollini, il sacro libro dell’allergico, reperibile in tutti gli ospedali attrezzati e su Amazon, in formato ebook. Si registrano casi di vendite pirata nei bassifondi delle metropoli più colpite. Se non hai il calendario dei pollini non sei nessuno.
  Usare la mascherina.
  Evitare i viaggi in macchina o in treno con i finestrini aperti. Quando possibile viaggiare in autoveicoli senza finestrini, con i filtri di aerazione anti-polline e con lo speciale cannone distruggi parietarie. Gli ultimi modelli, prodotti dalla Fiat, sono costati la vita a due operai allergici, utilizzati come cavie da laboratorio. Si sa che un gruppo di animalisti, allarmato dall’uso intensivo di esseri umani, abbia liberato 100 uomini infetti che ora scorrazzano liberi per l’Italia, seminando paura e distruzione.
  Indossare un nuovo paio di scarpe ogni giorno per evitare il trasporto di particelle allergizzanti. Bruciare quindi quelle vecchie, facendo attenzione agli incendi (portare sempre l’apposita mascherina e un estintore).
  Lavare i pavimenti sette volte al giorno, rinunciando così al lavoro, alle uscite con gli amici e all’amore; attenzione: non utilizzare l’aspirapolvere per nessun motivo, orrenda macchina serva delle allergie, mai. Il rischio di sollevare le terribili particelle allergizzanti è elevato. Usare l’aspirapolvere nuoce gravemente alla vostra salute e alla salute dei vostri cari.
  Tappeti, moquette, tappezzerie e tendaggi sono rischiosi per gli allergici: lì si depositano pollini e polveri. Di conseguenza sbarazzarsi di tutti gli arredamenti sopra citati, scegliete voi il modo più appropriato per farlo.

  Ecco fatto. Credo di aver detto tutto. Sono convinto le mie spiegazioni vi torneranno utili. Il Racconto del Martedì è finito, andate in pace. I miei suggerimenti, il Breve Memorandum del Raffreddore da Fieno (BMRF), spero vivamente vi possa tornare utile. Consiglio infine di stamparne una copia per poterlo avere con voi in caso di bisogno.
  Ricordate, il mondo è un posto malvagio, pieno di polline, ma noi, Allergici & Allergiche, avremo infine la meglio. O periremo nella lotta.
  Ora torno nella mia camera, al buio, senza scarpe, pulito & profumato e con il fazzoletto in mano.
  Abbiate fede.

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